Biografia
Cinzia Franceschelli nasce a Porto Sant’Elpidio il 12 settembre 1961, in provincia di Fermo, dove vive e lavora.
Ha conseguito la Maturità Artistica presso il Liceo Artistico Statale di Porto San Giorgio. Dopo aver approfondito le tecniche
di decorazione a freddo su terrecotte, con una predilezione alla rielaborazione della grafica rinascimentale, si specializza in tecniche ceramiche e di modellato, indirizzando la sua attenzione verso la ricerca plastica.
Successivamente, assecondando la sua creatività poliedrica e in continuo mutamento, si dedica all’applicazione di una pittura orientata alla sperimentazione di più materiali, tra i quali il legno, passando dall’ornato alla “ritrattistica intuitiva” per poi giungere ad una indagine condotta verso un astrattismo materico. Il primo periodo della sua ricerca è fortemente caratterizzato da una figurazione scandita da tratti flessuosi e modulari che vanno pian piano trasformandosi in dinamismi di segno e colore. Esordisce nel 1997 nella sua città.
Pubblicazioni
Nuova Arte ed. 2008 Giorgio Mondadori
Enciclopedia dei Pittori e Scultori italiani del Novecento ed. Il Quadrato
L’Elite Arte e Selezione Internazionale 2010
Monreale una Raccolta d’Arte Contemporanea Italiana ed. Centro Diffusione Arte
Arte in Tricolore 2011 ed. Centro Diffusione Arte
Hanno scritto di Lei: Paolo Levi, Nando Carotti, Maurizio Governatori, Dino Marasà
“La ricerca plastica di quest’artista deriva dai suoi profondi studi sulle tecniche riguardanti la ceramica, il modellato e la decorazione a freddo, unita a una personale creatività,
poliedrica e geniale. A volte ella reinterpreta decorazioni antiche, della tradizione od orientali, lasciate sugli oggetti del quotidiano, ma dando loro vitalità nuova e stimolando l’occhio del riguardante a viaggiare nel tempo e nelle civilta’. Sono, comunque, dettagli del nostro vivere che permettono anche un’analisi introspettiva, generatrice di echi primitivi, che
caratterizza in chiave moderna un passato più o meno recente. La luce che s’insinua tra le nervature, oltre a dare vita contemporanea alle opere di Cinzia Franceschelli, genera
immagini d’autentica freschezza poetica e di visionarietà fantasiosa.”
Paolo Levi
“[…] una tecnica rigorosa permette all’artista, di percorrere gli spazi vuoti delle superfici. Non un processo meramente meccanico di “riempimento” ma la materia, la tecnica, come veicolo di emozioni poetiche, l’interezza del tutto che diventa forma, colore, segno. E’ un cammino di conoscenza dove il vuoto si manifesta nella sua sottesa ricchezza. L’horror vacui
di aristotelica memoria, nega il vuoto. Sostiene che il vuoto non può esistere e che, ovunque si tenti di crearlo, immediatamente quel luogo, sarebbe invaso dalla materia.
Cosi Franceschelli riempie lo spazio che incontra, trova. Un operare costante, instancabile. Un metodo che diventa funzione, per scoprire relazioni invisibili. Alcuni opere, assomigliano a ragnatele policrome: fili colorati che si sciolgono nello spazio della superfice, linee, segni si congiungono in punti fantastici dello spazio realizzando ingorghi, concentrazioni di
energia .Le sue immagini, rappresentano un mondo che emerge dal di dentro, come un magma che esce fuori e si espande nello spazio visibile.”
Maurizio Governatori
"L'astrazione materica di Cinzia Franceschelli trova la sua espressione in opere dotate di profonda grazia ed equilibrio. Su uno sfondo dal carattere plastico, al punto da risultare quasi scultoreo, l'artista adagia composizioni costruite con figure geometriche, ricorrendo a toni naturali che si affiancano e si sovrappongono con elegante coerenza.La sua creatività la spinge a utilizzare, più materiali: sabbia, legno, juta, terracotta, chiodi, filati e acrilici si incontrano guidati dalla mano dell'autrice, che li modella creando intrecci e simmetrie in un lavoro che giustappone pittura, scultura e tessitura. Il ricorrere della figura circolare racconta il divenire del cosmo, nella continua trasformazione degli elementi che lo compongono.
Lo sguargo dell'osservatore capta la fitta trama segnica che assume una funzione catartica, suggerendo un processo di annullamento e di rigenerazione spirituale."
Paolo Levi